L’Antartide si scioglie più velocemente del previsto: quali le conseguenze per noi?

Marzo 7, 2025

Ambiente


Il continente antartico, con la sua immensa distesa di ghiaccio, rappresenta da sempre una componente cruciale per l’equilibrio climatico del nostro pianeta. Tuttavia, recenti studi scientifici hanno evidenziato un’accelerazione nello scioglimento dei ghiacci antartici, sollevando preoccupazioni riguardo alle potenziali ripercussioni a livello globale. Negli ultimi decenni infatti l’Antartide ha registrato un aumento significativo delle temperature atmosferiche e oceaniche. Questo riscaldamento è in gran parte attribuito all’incremento delle emissioni di gas serra derivanti dalle attività umane. Uno studio condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha evidenziato che, tra il 1992 e il 2017, l’Antartide ha perso circa 2.700 miliardi di tonnellate di ghiaccio, contribuendo a un innalzamento medio del livello del mare di circa 8 millimetri. Questa perdita massiva è dovuta principalmente allo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio galleggianti, che fungono da barriere naturali stabilizzando le calotte glaciali terrestri. La loro riduzione consente ai ghiacciai di defluire più rapidamente nell’oceano, accelerando l’innalzamento del livello del mare.

Un altro fattore determinante è rappresentato dalle alterazioni nelle correnti oceaniche. Il riscaldamento delle acque modifica gli schemi dei venti e delle tempeste nell’emisfero meridionale, influenzando la circolazione oceanica e portando acque più calde a contatto con le piattaforme di ghiaccio. Questo processo accelera lo scioglimento basale delle calotte glaciali, rendendo l’Antartide occidentale particolarmente vulnerabile. Ad esempio, il ghiacciaio Thwaites ha mostrato un’accelerazione nel ritmo di fusione, evidenziando una complessa interazione tra la formazione di crepacci e la velocità del flusso di ghiaccio. 

Questa dinamica è preoccupante, poiché il Thwaites è spesso definito il “ghiacciaio dell’Apocalisse” a causa del suo potenziale contributo significativo all’innalzamento globale del livello del mare. Inoltre, recenti osservazioni hanno documentato un calo molto netto dell’estensione del ghiaccio marino antartico a partire dal 2016, uguale o superiore a quello dell’Artico, ma verificatosi nell’arco di pochi anni anziché decenni. Questo comportamento anomalo potrebbe essere attribuito al riscaldamento degli oceani causato dalle emissioni di combustibili fossili antropogenici. La riduzione del ghiaccio marino antartico ha implicazioni sulla stabilità della calotta glaciale, sulla circolazione oceanica e sugli ecosistemi locali, influenzando anche il clima globale attraverso meccanismi di retroazione.

Impatti globali sul livello del mare e sul clima

Lo scioglimento accelerato dei ghiacci antartici ha implicazioni dirette sull’innalzamento del livello del mare. La calotta glaciale antartica contiene circa il 90% del ghiaccio terrestre; se dovesse sciogliersi completamente, il livello del mare potrebbe aumentare di quasi 58 metri. Anche una fusione parziale avrebbe conseguenze significative per le aree costiere di tutto il mondo. Attualmente, la perdita di ghiaccio dall’Antartide contribuisce a un innalzamento del livello del mare di circa 0,4 millimetri all’anno, una cifra che, sebbene possa sembrare modesta, accumulandosi nel tempo rappresenta una minaccia crescente per le comunità costiere. Le città costiere e le isole basse sono particolarmente vulnerabili, con rischi aumentati di inondazioni, erosione costiera e intrusioni saline nelle falde acquifere. Oltre all’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento antartico influisce sul clima globale attraverso meccanismi di retroazione. La riduzione della copertura di ghiaccio diminuisce l’albedo terrestre, ossia la capacità della superficie di riflettere la radiazione solare, portando a un ulteriore riscaldamento. Questo effetto amplifica il riscaldamento globale, creando un circolo vizioso difficile da interrompere. Inoltre, l’immissione di grandi quantità di acqua dolce negli oceani può alterare la circolazione termoalina, influenzando i modelli climatici e meteorologici a livello globale. Uno studio pubblicato su arXiv ha evidenziato che il ritiro della calotta glaciale antartica potrebbe avere un impatto significativo sul clima futuro, alterando le temperature oceaniche e atmosferiche. Queste alterazioni possono portare a cambiamenti nei pattern delle precipitazioni, influenzare la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi e destabilizzare gli ecosistemi marini.

Un ulteriore aspetto da considerare è il rilascio di gas serra intrappolati nel permafrost antartico. Con lo scioglimento del ghiaccio, grandi quantità di anidride carbonica e metano potrebbero essere liberate nell’atmosfera, contribuendo ulteriormente all’effetto serra e accelerando il cambiamento climatico. Questo rilascio potrebbe innescare feedback positivi, amplificando ulteriormente il riscaldamento globale e rendendo più difficile il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione climatica.


Possibili soluzioni e interventi scientifici

Affrontare lo scioglimento accelerato dell’Antartide richiede un approccio multidisciplinare e interventi mirati a livello globale. Ridurre le emissioni di gas serra rimane la priorità assoluta per limitare l’aumento delle temperature e rallentare la fusione dei ghiacci. Tuttavia, considerando il ritmo attuale del fenomeno, diversi gruppi di ricerca stanno studiando soluzioni innovative per contrastarne gli effetti più gravi.

Uno dei progetti più ambiziosi in fase di studio è l’iniezione di particelle riflettenti nell’atmosfera per ridurre la radiazione solare che raggiunge la Terra, una strategia di geoingegneria solare che potrebbe temporaneamente rallentare il riscaldamento del pianeta. Sebbene la sua efficacia sia ancora oggetto di dibattito, alcuni ricercatori sostengono che potrebbe fornire il tempo necessario per attuare misure più strutturali.

Un’altra proposta in fase di sviluppo è il cosiddetto “glacier geoengineering”, che prevede l’uso di barriere artificiali sottomarine per bloccare l’afflusso di acque calde sotto i ghiacciai e rallentarne lo scioglimento. Alcuni esperimenti pilota, come quello condotto dall’Università di Princeton, stanno valutando la possibilità di costruire strutture fisiche in grado di deviare il flusso delle correnti oceaniche per proteggere le piattaforme di ghiaccio più vulnerabili.

Parallelamente, la NASA e l’ESA stanno intensificando il monitoraggio satellitare dei ghiacciai antartici con nuove missioni, tra cui ICESat-2 e CryoSat, per raccogliere dati sempre più precisi sulla velocità di fusione e sulle variazioni del livello del mare. Questi dati sono essenziali per perfezionare i modelli climatici e prevedere con maggiore precisione l’evoluzione dello scioglimento.

A livello internazionale, i principali accordi climatici, come l’Accordo di Parigi e gli obiettivi della COP, pongono sempre più attenzione alla necessità di proteggere le regioni polari. Durante la COP28 di Dubai, è stato lanciato un nuovo fondo per la ricerca sul clima in Antartide, volto a finanziare studi e tecnologie che possano mitigare l’impatto dello scioglimento e preservare l’ecosistema antartico.

Tuttavia, la soluzione più efficace rimane la riduzione drastica dell’uso di combustibili fossili. Le principali economie mondiali devono accelerare la transizione energetica, investendo massicciamente nelle rinnovabili e nelle tecnologie a zero emissioni. Le decisioni politiche prese oggi determineranno il destino delle calotte polari e, di conseguenza, la stabilità del nostro pianeta.

Conclusione: l’urgenza di agire subito

Le evidenze scientifiche dimostrano che l’Antartide si sta sciogliendo a un ritmo senza precedenti e le conseguenze di questo fenomeno si faranno sentire in tutto il mondo. L’innalzamento del livello del mare, le alterazioni climatiche globali e il rilascio di gas serra dal permafrost potrebbero accelerare ulteriormente la crisi climatica, rendendo il problema sempre più difficile da gestire.

Affrontare questa emergenza richiede un’azione coordinata su scala internazionale, combinando riduzione delle emissioni, innovazioni tecnologiche e strategie di adattamento. Ogni decisione presa oggi avrà un impatto significativo sulle generazioni future. Per questo, la comunità scientifica, i governi e i cittadini devono collaborare attivamente per proteggere l’Antartide e garantire un futuro più sicuro e sostenibile per il nostro pianeta.


https://www.esa.int/Space_in_Member_States/Italy/Lo_scioglimento_della_calotta_di_ghiaccio_corrisponde_allo_scenario_climatico_peggiore

https://www.infodata.ilsole24ore.com/2024/02/28/antartide-ghiaccio-piu-sottile-dagli-anni-70-laccelerazione-inizia-pero-negli-anni-novanta/

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/terra_poli/2022/09/16/antartide-lo-scioglimento-dei-ghiacci-verso-un-punto-critico_091c8832-0a2c-4e71-87cb-cb8517d65864.html

https://climate.nasa.gov/vital-signs/ice-sheets/?intent=121&utm_source

https://www.ingv.it/newsletter-ingv-n-2-aprile-2019-anno-xiii/s-o-s-antartide-25-anni-di-scioglimento-dei-ghiacci

https://ilblogdellasci.wordpress.com/2021/07/17/riflettendo-la-luce-solare/